Sull’annoso problema dell’Ospedaletto di Santa Margherita di Belìce, purtroppo ennesima opera pubblica incompiuta, ci siamo confrontati proprio ieri, con persone competenti e volenterose, nello scenario della Villa “La passeggiata”.
La struttura rientra nella strategia di ammodernamento voluta dalla legge finanziaria n.67 del 1988, proprio per la realizzazione di un Ospedaletto cittadino.
Tuttavia, come tristemente si è assistito, l’Opera si è fermata a livello di struttura nel 2003.
È merito della O.N.L.U.S. “Danilo Dolci”, nel frattempo sorta a Santa Margherita di Belìce, con il suo presidente Dott. Gaspare Viola e dei preziosi volontari, che nel 2015 l’Assessorato regionale della Salute modificava la destinazione d’uso della struttura cittadina, trasformandola in Unità Complesse di Cure Primarie (U.C.C.P.).
La nuova forma giuridica della struttura servirebbe a raggiungere il nobile scopo di sopperire alla chiusura del vecchio Presidio Ospedaliero “Dott. Onorio Abruzzo”, realizzato con le donazioni di emigrati margheritesi negli Stati Uniti d'America,attraverso l’erogazione di servizi di assistenza sanitaria di primo intervento e specialistici a carico del Sistema Sanitario Pubblico, destinato principalmente ai cittadini dei comuni del comprensorio: Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belìce, Menfi e Montevago, elevandosi così a #progettopilota per l’intero territorio regionale, con un bacino di utenza di circa 25 mila persone.
Attualmente il Presidio Sanitario è sede del Consiltorio famliare e del Servizio di Continuità Assistenziale.
Quanto detto, fa emergere con forza l’importanza fondamentale di questa nuova struttura, inedita in tutta l’Isola, che realizzerebbe, a livello di cure primarie, la cosiddetta
Medicina del territorio, con l introduzione dell infermiere di famiglia o di comunità (DDL incardinato in commissione sanità al Senato in cui sn il primo firmatario) che favorirebbe la razionalizzazione delle prestazioni di salute, verso di una progressiva deospedalizzazione, a vantaggio di migliaia di cittadini bisognosi di cure.
Reputo, quindi, fondamentale, predisporre una sollecitazione formale, congiuntamente ai Sindaci del circondario e ai deputati regionali e nazionali del territorio, rivolta agli Organi coinvolti nel completamento dell’Opera, senza mai sottovalutare la responsabilità politica cui si è chiamati nel dare risposte ai tanti cittadini interessati.