La Sicilia resta il principale granaio d’Italia, soprattutto per la produzione di pasta. Eppure, siamo in balìa del solito dramma che si abbatte su tanti comparti strategici della nostra economia agricola: le importazioni da altri Stati, praticamente quadruplicate negli ultimi anni. Ma non si tratta solo di economia. Qui c’è un serio problema legato alla Salute pubblica.
Ieri sera a San Cipirello, insieme a @CinziaLeone, @SaverioDeBonis, @AndreaDiBenedetto, @RitaCapaccio e @AngeloMoscarelli si è parlato di tutto ciò, al centro del dibattito la qualità tossicologica dei cereali e la tutela legale di produttori e consumatori.
Un esempio, i cereali che arrivano dal Canada che sono pieni di glifosato. Nello specifico, ho relazionato sugli effetti dannosi sulla salute, principalmente dei bambini: Nel 2015, il glifosato è stato inserito nella lista delle sostanze "probabilmente cancerogene" (categoria 2A). Nella stessa categoria sono presenti sostanze come il DDT e gli steroidi anabolizzanti, ma anche le emissioni da frittura in oli ad alta temperatura e le carni rosse. In pratica si tratta di sostanze per cui ci sono prove limitate di cancerogenicità nell'uomo, ma dimostrazioni più significative nei test con gli animali.
In particolare, gli studi epidemiologici sulla possibile attività del glifosato negli esseri umani hanno segnalato un possibile, lieve aumento del rischio di linfomi non-Hodgkin tra gli agricoltori esposti per lavoro a questa sostanza, mentre gli studi di laboratorio in cellule isolate hanno dimostrato che la sostanza provoca danni genetici e stress ossidativo.
Dall’Ars al Senato, dai Comuni alla Camera, il dibattito non si ferma qui, il #M5s è pronto ad affrontare la sfida della sana alimentazione!