Oggi sono intervenuto in Aula del Senato in merito al DL Calabria.
È un momento delicatissimo per il paese, l'emergenza Covid ha messo a nudo, con violenza, tutte le fragilità del nostro sistema, quindi non possiamo più perdere tempo, bisogna intervenire con misure straordinarie, concrete e risolutive.
Il decreto oggi in discussione al Senato va in questa direzione, proseguendo il lavoro già fatto dal ministro Giulia Grillo e sia le ragioni che gli obiettivi sono assolutamente condivisibili.
Ritengo, peraltro, che questo decreto vada oltre la #Calabria e rappresenti anche un gesto di grande attenzione per tutto il sud Italia.
Io vengo dalla #Sicilia, precisamente da #Sciacca, dove ho esercitato la professione medica per 33 anni nel pronto soccorso dell'ospedale. Conosco quindi molto bene tutte le disfunzioni e le criticità, perché le ho vissute sul campo e le ho condivise ogni giorno, ogni minuto, con i pazienti, che troppo spesso, nonostante i nostri grandi sforzi come personale medico, si sono trovati di fronte a situazioni inaccettabili, causate da evidenti falle nel nostro sistema sanitario.
Sappiamo che negli ultimi dieci anni sono stati fatti 37 miliardi di tagli alla sanità, sappiamo che il MoVimento 5 Stelle da quando è arrivato al #Governo ha invertito questa rotta. Sappiamo che nell'ultimo anno abbiamo stanziato quasi 12 miliardi. Ma sappiamo anche che purtroppo la sanità con la riforma del Titolo V è in mano alle #Regioni. Un modello che ha mostrato tutti i suoi limiti e che andrà ripensato.
Per esempio, nel Decreto Rilancio il governo ha previsto l'assunzione di 9.600 infermieri istituendo la figura dell'Infermiere di Famiglia. Ma non tutte le Regioni hanno provveduto a queste #assunzioni.
E non parlo dell'infermiere di famiglia a caso. Perché proprio per istituire questa figura avevo presentato un disegno di legge.