Bisogna scongiurare il pericolo di nuove trivellazioni nei nostri mari, il Canale di Sicilia deve essere difeso dall'ennesimo scempio ambientale.
I pilastri della nostra economia devono restare la pesca e il turismo, mentre petrolio e perforazioni dei nostri fondali e tutte quelle attività che vanno contro il nostro Ambiente e la Salute dei cittadini, non possono più essere tollerati.
La paventata possibilità di trivellazione petrolifera nell'area di mare del Canale di Sicilia ed in particolare nella zona compresa tra Sciacca e Pantelleria, denominato ‘Campo petrolifero Nilde’, preoccupa moltissimo associazioni ambientali e gli stessi cittadini che, a ragione, temono per le conseguenze devastanti sull'ecosistema marino e per la la salute della popolazione.
Sono molti anni che permane questa grave minaccia ambientale e nessun Governo ha mai fatto nulla per salvaguardare il Canale di Sicilia, è arrivato il momento di dire basta!
Farò tutto il possibile, portando il caso anche in Senato, per difendere i nostri mari e le nostre coste; bisogna scongiurare, infatti, il rischio di concessioni connesse allo sfruttamento petrolifero.
Infine, è indispensabile informare la popolazione relativamente allo stato dei fatti, all'insegna della doverosa trasparenza che deve caratterizzare il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadinanza.